Se segui FR Tecnica da un po', o sei passato per caso dalla pagina "CHI SONO", saprai che, sul finire dello scorso anno (2017), sono entrato a far parte di Squadra Corse PoliTO: il Team studentesco del Politecnico di Torino che partecipa alla competizione internazionale Formula SAE.
Prima di condividere con te alcune riflessioni a cui ho pensato guardando alla Stagione 2018 appena conclusasi, credo sia però il caso di fare una piccola introduzione su questo mondo, così che chiunque si trovi a leggere quest'articolo possa capirci qualcosa. 😉
Cos'è la Formula SAE ?
Formula SAE (o Formula Student) è una competizione che vede confrontarsi
studenti di ingegneria provenienti da tutto il mondo nella sfida di
progettare, costruire, presentare e condurre una monoposto da corsa.
A livello di classifiche, l'organizzazione è simile a quella del Tennis internazionale:
Esistono diversi eventi organizzati in modo indipendente da cui i Team partecipanti escono con un punteggio che viene poi utilizzato per stilare dapprima la classifica finale dell'evento e, in seguito, un Ranking Mondiale.
In questo modo è possibile per team di tutto il mondo confrontarsi senza necessariamente partecipare tutti allo stesso evento, cosa impossibile considerando il numero elevatissimo di Team che partecipano alla competizione.
Un evento di Formula SAE si sviluppa in circa 5 giorni in cui la competizione attraversa diverse fasi:
1) Tech inspections:
Una serie di verifiche tecniche che i giudici svolgono sulle vetture per verificare che l'auto rispetti il regolamento e possa partecipare alle prove dinamiche in sicurezza. Sembra una cosa scontata, ma ti assicuro che questa fase è probabilmente la più stressante poichè quasi nessun team riesce a passarle al primo tentativo. Ciò che accade normalmente è che i giudici, seguendo una Check List, fermano l'ispezione quando trovano qualcosa che non va e non proseguono oltre fino a che l'aspetto in questione non viene messo a regolamento. Una cosa che richiede una grande e continua reattività da parte della squadra che è chiamata a modificare aspetti dell'auto a tempo record per poi tornare in fila e riprendere le ispezioni.
2) Prove statiche:
Business Plan Presentation, Cost Report e Design Presentation:
Non scenderò nel dettaglio di ogni singola prova, ma ti basti sapere che sono prove in cui il Team è chiamato a presentare ai giudici la vettura giustificando ogni aspetto di quest'ultima in termini ingegneristici ed economici. Queste prove si tengono in contemporanea alle Tech e richiedono la presenza della macchina al box (non sempre è facile conciliare le 2 cose). I giudici poi assegnano un numero di punti al Team per ogni prova.
3) Prove dinamiche:
- Acceleration: Uno sparo sui 75 metri.
- Skidpad: Sostanzialmente un 8 nel quale le diverse vetture si confrontano in termini di potenziale accelerazione laterale.
- Autocross: Un giro a ritmo di qualifica su un percorso aperto di poco più di 1 km.
- Endurance: Una prova a tempo su una distanza di 22 km con un cambio pilota.
In ciascuna di queste prove, il tempo complessivo più basso assegna il massimo dei punti mentre gli altri punteggi vengono riscalati in base ai distacchi dal primo.
Nella prova di endurance si inserisce un'ulteriore prova dinamica, l'Efficiency, che assegna punteggi in proporzione al prodotto di tempo totale per carburante consumato per le auto a combustione; al prodotto di tempo totale per il quadrato dell'energia consumata per le auto elettriche. Anche per l'Efficiency, chi fa meglio ottiene il massimo dei punti, gli altri punteggi vengono riscalati in base al distacco dal primo.
Ma che tipo di monoposto può partecipare ad un evento di Formula Student?
3 Categorie:
- Combustion
- Electric
- Driverless (guida autonoma)
Il regolamento si presenta severo e stringente per quanto riguarda tutti gli aspetti riguardanti la sicurezza, ma per tutto il resto si dimostra essere molto liberale: Vengono definiti gli ingombri minimi (carreggiata: 1200 , passo: 1525),
l'altezza minima da terra (30 mm -> con questo si vieta anche l'utilizzo di minigonne aerodinamiche), la massima cilindrata per le Combustion [710cc], la potenza massima e il massimo voltaggio per le elettriche [80kw - 600V].
NESSUN LIMITE DI PESO MINIMO in tutte le categorie.
Le appendici aerodinamiche sono limitate in termini di ingombri, parti aerodinamiche mobili finalizzate a generare effetto suolo (stile Brabham F1 del 1978) sono vietate.
Le driverless possono essere sia elettriche che a combustione; in genere i team utilizzano auto degli anni precedenti implementando il solo sistema di guida.
Alla fine, data anche la tortuosità dei tracciati, ne vengono fuori delle monoposto quasi sempre delle dimensioni minime regolamentari, con un peso che può andare da 145 kg per le Combustion più leggere, sino ai quasi 300kg dei team con meno esperienza, per una potenza che in genere supera di poco i 100cv.
Bene! Con questo direi che l'introduzione si può dire conclusa.
Ora che sappiamo tutti di cosa stiamo parlando, è arrivato il momento di andare al succo dell'articolo; ovvero condividere con te ciò che ho imparato quest'anno e 4 validi motivi per cui, per uno studente di Ingegneria, vale la pena di lanciarsi in questo tipo di esperienza.
1 - Acquisire competenze
La stagione si sviluppa sostanzialmente in 3 fasi: Progettazione (Ottobre - Dicembre), Produzione (Gennaio - Maggio), Test e Gare (Giugno - Settembre).
I team in genere si strutturano in divisioni che si occupano delle diverse aree progettuali della monoposto: Da Telaio e Aerodinamica alla Dinamica del Veicolo e alle Masse non Sospese, sino anche alla Logistica e alla gestione dell'Immagine del Team.
Quando entri in una di queste divisioni, la prima cosa che fai è.. STUDIARE!
Le competenze che raggiungi tra i banchi dell'università sono importanti e ti danno un metodo, ma non sono sufficienti a costruire un'auto da corsa che si dimostri competitiva a livello internazionale.
Col proseguire della stagione diventi via via più specializzato e assumi competenze e conoscenze a cui chi si limita a seguire i corsi e dare gli esami non ha accesso, o meglio, non allo stesso modo: Lo stesso concetto teorico viene appreso in modo diverso dallo studio all'applicazione.
In fase di produzione poi, si ha l'occasione di verificare con mano la qualità della progettazione: il concetto di "Design for Assembly" assume un altro significato quando sei tu progettista a dover infilare la chiave in un posto estremamente scomodo per effettuare una regolazione o montare un componente.
In pista infine, hai la possibilità di vedere con i tuoi occhi l'efficacia delle soluzioni adottate, studiare una telemetria e provare interventi di assetto e controlli elettronici (un altro campo in cui è difficile vivere un'esperienza che concili teoria e pratica come quella di programmare un controllo e vederlo girare direttamente in auto).
2 - Scoprire un ambiente di lavoro
Progettare e costruire qualcosa in un Team organizzato in diverse divisioni, ciascuna con un responsabile, dà la possibilità ad uno studente di sperimentare "in piccolo" le dinamiche tipiche di un ambiente di lavoro. Non solo la capacità di lavorare in squadra è fondamentale per la riuscita del progetto, ma lo sviluppo stesso del progetto permette a chi ci lavora di migliorare le proprie abilità di Teamwork. Un aspetto che viene tenuto non poco in considerazione dalle aziende che saranno, per gli aspiranti ingegneri, i potenziali datori di lavoro.
3 - Vivere il Team
Formula Student è sinonimo di eccellenze. Aldilà dell'abilità di lavorare in Squadra, lavorare per un anno su un progetto di questo tipo fa si che tra i membri si instauri un tipo di rapporto diverso da quello che si vive normalmente in università.
In più, chi vi partecipa, ha la possibilità di vivere e lavorare in un contesto sempre stimolante che ti sprona a imparare sempre qualcosa di nuovo e ad essere ogni giorno un po' più utile al team di quanto lo eri il giorno prima.
Mentirei se dicessi che tutto questo non comporta sacrifici.. Quell'ufficio, quell'officina diventano la tua seconda casa o forse addirittura la prima se si considera il tempo che ci passi dentro, ma la crescita personale e professionale che ne deriva vale decisamente lo sforzo.
In più, chi vi partecipa, ha la possibilità di vivere e lavorare in un contesto sempre stimolante che ti sprona a imparare sempre qualcosa di nuovo e ad essere ogni giorno un po' più utile al team di quanto lo eri il giorno prima.
Mentirei se dicessi che tutto questo non comporta sacrifici.. Quell'ufficio, quell'officina diventano la tua seconda casa o forse addirittura la prima se si considera il tempo che ci passi dentro, ma la crescita personale e professionale che ne deriva vale decisamente lo sforzo.
4 - Confrontarsi con il resto del Mondo
Arrivano le gare..
..e con esse arriva il momento di verificare se il lavoro che si è fatto durante l'anno è davvero valido a livello internazionale. Insomma, il momento di verificare se si è fatto abbastanza.
Alla prima gara della stagione quasi nessuno arriva perfettamente preparato e, nel corso dell'evento, i ragazzi lavorano di giorno per avere l'auto pronta per le prove dinamiche, di notte per essere preparati a quelle statiche.
Quando arriva il momento di confrontarsi con gli altri Team ti rendi conto che tutti hanno dei problemi, che i tuoi avversari sono studenti di ingegneria come te e che l'unica cosa in cui siete diversi è il modo in cui li si affronta. Durante l'evento, team di tutto il mondo si aiutano a vicenda, si confrontano e riescono così a trovare soluzioni a cui in un anno di preparazione non si era pensato, ad avere dei riferimenti per la stagione successiva; insomma CONFRONTANDOSI SI IMPARA!
Personalmente credo che l'atmosfera che si respira in questa fase dell'evento sia un qualcosa di impagabile, così come lo è quell'aria di tensione e apprensione che si vive quando durante l'endurance si guarda il numero di giri alla fine decrescere.. e si cerca di mantenere i nervi saldi e nel frattempo si prega che non sopraggiungano problemi.. E' difficile da spiegare, devi viverlo!
Poi le premiazioni, il momento in cui si rende merito ai migliori, seguite poche ore dopo dalla festa finale in campeggio. Ancora una volta non solo un'occasione per confrontarsi, questa volta in ambito culturale, ma un momento in cui vincitori e sconfitti ridono, ballano, bevono fianco a fianco in un clima di festa...
E in effetti hanno tutti qualcosa da festeggiare, perchè in questo genere di eventi non ci sono sconfitti:
SI VINCE O SI IMPARA!
Ora, credo sia abbastanza chiaro che di valide motivazioni che possano spingere uno studente di Ingegneria a lanciarsi in un esperienza di questo tipo ce ne sono abbastanza, ma ti ho anche accennato il fatto che vivere un anno di Formula Student significa sacrificio, non solo in termini di tempo libero e tempo da dedicare allo studio, ma anche in termini di stress e carico di lavoro che sono entrambi superiori a quelli che deve sopportare in media uno studente universitario. E' praticamente un lavoro, ma senza stipendio.😅
Per questo motivo, credo che esista un'unica fonte di motivazione in grado di fornire allo studente la forza d'animo necessaria a non mollare (e credimi, molti mollano lungo il percorso...) e continuare a lavorare a testa bassa...
LA PASSIONE!
E' questo a mio avviso l'ingrediente fondamentale che rende un gruppo di ragazzi una Squadra... e di un Team una Squadra vincente!
A proposito di Squadra.. In Squadra Corse PoliTO il recruitment per la stagione 2019 è già cominciato!
Se sei uno studente del Politecnico di Torino, perchè non dai un'occhiata alla pagina FB di Squadra Corse? 😉
Se invece questo non è il tuo caso spero di essere riuscito a trasmetterti tutto il bello di questo mondo in cui giovani aspiranti ingegneri di tutto il mondo si confrontano e crescono insieme.
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Noi ci ritroviamo al prossimo articolo!
Ciao! 😃
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