sabato 14 settembre 2019

NON SOLO STILE: Capitolo 1 - Questione di Layout


Che differenza c'è tra una Porsche 911 4.0 GT3 RS, un' Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e una Lotus Evora 430?
Hanno un peso tutto sommato simile, potenze confrontabili, ma penso concorderai con me sul fatto che sono auto molto diverse...
In cosa differiscono allora?
Ciò che le distingue si può principalmente riassumere in una parola:  LAYOUT



Se la definizione del Concept di Stile è la prima vera scadenza nel processo di progettazione di un'auto, la definizione del Layout dell'auto e dei principali ingombri (meccanici e non) è il primo fondamentale step necessario a definire a grandi linee quello che sarà il suo stile. 

In questo primo articolo della serie "Non Solo Stile" cominceremo ad analizzare i requisiti e i vincoli che si celano dietro l'aspetto estetico di un'auto, proprio partendo da questo primo fondamentale step.

Ma quali sono questi vincoli?


1 - Dimensioni dell'auto;

2 - Numero e posizionamento degli occupanti;

3 - Posizionamento del Powertrain;

4 - Sospensioni.

Ovviamente, nella definizione di ciascuna di queste caratteristiche, le linee guida che vengono sempre tenute in considerazione sono: 

  • Il target di clientela (o, per dirla in termini economici, la Domanda)
  • Ciò che i concorrenti offrono per quel target di clientela (ovvero l'Offerta) 

Non entrerò nel dettaglio delle analisi di mercato, non è questo l'obiettivo di FR Tecnica. Per capire davvero cosa c'è dietro lo Stile però, è importante "lavarsi di dosso l'ingenuità" e avere chiaro in mente un semplice concetto:

Se vuoi vendere qualcosa a qualcuno, è necessario creare qualcosa che ancora non esiste per assolvere a un bisogno che, per un certo bacino di persone, già esiste. Per farlo ci sono sostanzialmente 2 modi:

1) Fare e vendere qualcosa che sul mercato ancora non c'è;
2) Fare qualcosa che sul mercato già c'è... meglio degli altri.

Nel primo caso "l'arma principale" nelle mani del costruttore è proprio l'Indagine di mercato, nel secondo caso a quest'ultima si aggiunge la necessità di un sano Benchmarking; ovvero l'analisi di quello che i costruttori concorrenti offrono già. Non c'è da scandalizzarsi, perciò, nel sapere che ogni costruttore ha in magazzino decine di auto concorrenti che vengono provate, smontate e analizzate pezzo per pezzo per capire cosa fa sì che quel prodotto si accaparri una determinata fetta di mercato. E' tutto assolutamente normale. 


Associato ad un determinato target di clientela, probabilmente avrai già sentito parlare del concetto di Segmento
Se nel mercato Cinese o in quello Americano i segmenti vengono distinti da caratteristiche misurabili dell'auto (rispettivamente le dimensioni esterne e quelle interne); nel mercato Europeo il confine tra 2 segmenti è più sfumato in quanto, a caratterizzare il segmento, è il target di clientela o, meglio, le priorità che determinano la qualità percepita dell'auto. 

Tutto questo pippone sul marketing ti ha un po' confuso?  Tranquillo!

Entrando nello specifico dei singoli segmenti, sono sicuro che comincerà a diventare tutto più chiaro.  😉

Cominciamo dal basso:
 
Segmento A -> Super-utilitarie

L'auto di segmento A è sostanzialmente un'auto pensata per essere comoda nell'utilizzo in città. Le priorità, in termini di layout, saranno perciò:

1) Minimizzare le dimensioni esterne, per rendere più facile la vita nelle manovre di parcheggio;
2) Massimizzare lo spazio all'interno per aumentare non tanto la comodità, quanto la capacità di carico dell'auto. 



Gli occupanti perciò saranno 5 in posizione abbastanza eretta e alta in modo da aumentare la visibilità nella guida in città (parlando dei sedili anteriori) e la capacità di carico (per la fila posteriore). Gli ingombri meccanici saranno invece ridotti al minimo sfruttando un posizionamento del powertrain trasversale posizionato direttamente sull'assale delle ruote motrici (per evitare gli ingombri interni che darebbe il tunnel per l'albero di trasmissione) e degli schemi sospensivi compatti (in genere Mc-Pherson e ponte torcente).

Non sono auto pensate per lunghi spostamenti. La comodità degli occupanti, perciò, lascerà strada alla riduzione degli ingombri esterni che, in questo segmento, è la principale priorità.

Fanno parte di questa categoria Panda, 500, Ford Ka, Opel Agila, Hyundai i10, VW Up e altre.. 

Segmento B -> Sub-compact (utilitarie)

Il segmento B è probabilmente il tipo di auto che si vede in giro più facilmente. Sono auto per utilizzo generico. La riduzione degli ingombri esterni perciò lascia spazio ad una maggiore comodità degli occupanti. Per il resto le priorità e le soluzioni tecniche utilizzate sono abbastanza simili. 



La fascia di prezzo è generalmente medio-bassa (in genere non oltre i € 20.000) e con essa lo è in genere anche l'attenzione alle performance dinamiche dell'auto e alla qualità delle finiture interne.

Fanno parte di questo segmento Fiat Punto, Opel Corsa, Hyundai i20, VW Polo, Alfa MiTo, Ford Fiesta, Audi A1 e via discorrendo... 


Segmento C -> Compact (Berline compatte)

Sempre auto per uso generico, ma sale la fascia di prezzo e, con essa, le dimensioni dell'auto, l'attenzione al comfort e all'ergonomia nel posizionamento dei passeggeri, la qualità delle finiture, l'attenzione alle prestazioni dinamiche dell'auto. 


Il bacino di clienti si espande e con esse le possibili declinazioni dell'auto; troviamo infatti carrozzerie di tipo diverso:

-> Hatchback (2 volumi) per chi, pur scegliendo una fascia più alta, continua a prediligere un buon rapporto tra ingombri e capacità di carico. In Europa è il tipo di carrozzeria più diffuso.

-> Station-Wagon, per massimizzare le capacità di carico. Una volta molto diffuse sono ora in netto calo in favore dei SUV che riescono a fornire la stessa capacità di carico con un'estetica migliore. 

-> Berlina 3 volumi. Poco diffusa in Europa (parlando di questo segmento), sacrifica ingombri e capacità di carico in favore di estetica e prestazioni dinamiche. Le auto di segmento C (a volte anche B) a 3 volumi sono le più vendute nei mercati asiatico e sud-americano.

Generalmente il posizionamento del powertrain rimane trasversale sulle ruote motrici, anche se si cominciano a vedere schemi sospensivi più elaborati e votati alle prestazioni dinamiche dell'auto come quadrilatero alto all'anteriore e multilink al posteriore.
Fanno parte di questo segmento VW Golf, Fiat Tipo, Alfa Giulietta, Opel Astra, Audi A3, BMW Serie 1, Mercedes Classe A, Ford Focus ecc...


Segmento D -> Mid-size (Berline di fascia media)

La fascia di prezzo e tutte le priorità che ad essa sono associate continuano ad aumentare. In particolare la qualità percepita all'interno dell'auto, il comfort e le prestazioni dinamiche dell'auto cominciano ad essere aspetti preponderanti. Anche l'aerodinamica aumenta la sua importanza in quanto, trattandosi di auto di fascia superiore pensate per spostamenti più lunghi e velocità più alte, l'attenzione per il comfort acustico, così come quella per la riduzione della resistenza aerodinamica cominciano ad essere importanti.

Sparisce la configurazione Hatchback in favore delle berline 3 volumi. Le Station-wagon, anche se sostituite sempre più dai SUV, continuano a rappresentare, in Europa per questo segmento, la più importante fetta di mercato.  Situazione diversa nel mercato nord-americano dove le berline 3 volumi la fanno da padrona. Fanno la loro comparsa versioni con carrozzeria coupè fastback o cabrio.



Dal punto di vista degli ingombri meccanici, il tunnel centrale per l'albero di trasmissione, in molti casi, non è più visto come un problema ma come un indice di qualità dell'auto. Sempre più frequenti diventano le configurazioni a trazione posteriore o integrale associate ad un posizionamento del motore anteriore longitudinale (centrale, come nel caso di Giulia e BMW, o a sbalzo, vedi Audi).

Il motore longitudinale e le maggiori dimensioni dell'auto lasciano spazio a schemi sospensivi più articolati. 
Quadrilatero e multilink sono praticamente un must da questo segmento in su.

Non mi soffermo più di tanto per i segmenti E (Executive, vedi BMW serie 5) e F (Luxury, vedi BMW Serie 7) per i quali continuano a salire prezzo e dimensioni.
Passo rapidamente anche sui SUV, una volta considerati un segmento a parte, che attualmente si stanno affermando come una sorta di "configurazione di carrozzeria alternativa" per ciascuno dei segmenti descritti sopra. 

Nella classificazione a segmenti non rientrano poi tutte le auto che possiamo definire Sportive, Supercar, GT, Roadster. 
A questo proposito, un piccolo approfondimento lo merita, senza dubbio, la categoria delle...

Supercar:

Per questo tipo di auto, immagine e prestazioni sono la priorità. I sedili posteriori generalmente vengono meno, mentre la necessità di avere la trazione posteriore (o integrale), l'abbassamento del centro di gravità e il contenimento e bilanciamento dei pesi, le dimensioni del powertrain e la geometria degli schemi sospensivi, nonchè le forme aerodinamiche e filanti dell'auto godono di un maggiore riguardo da parte dei progettisti. La carrozzeria, vedremo il motivo nei prossimi capitoli della serie, assume generalmente una configurazione fastback e gli ingombri esterni (almeno per quanto riguarda la lunghezza) non sono un problema.

Vediamo quache esempio:



Nell'immagine la Ferrari 550 Maranello. Motore V12 posizionato all'anteriore in modo centrale (ovvero dietro l'asse anteriore) longitudinale, scatola del cambio al posteriore integrata nel differenziale per bilanciare i pesi. Le sospensioni sono a quadrilatero basso. 

Ci tengo a farti notare quanto le dimensioni e il posizionamento del motore influenzino le forme dell'auto. In particolare la distanza tra l'assale anteriore e l'abitacolo. E' anche interessante notare come il disaccoppiamento tra il motore e l'asse delle ruote motrici consenta un posizionamento più basso dello stesso, che è si ideale per l'abbassamento del centro di gravità, ma consente anche di avere una linea più filante e meno imponente all'anteriore. (Per capire di che parlo puoi fare il confronto con la configurazione longitudinale a sbalzo dell'Audi che, dovendosi collocare sopra la trasmissione, è necessariamente più in alto; cosa che influenza pesantemente sia la distribuzione dei pesi, sia la linea stessa dell'auto e in particolare l'altezza del cofano motore e la distanza tra l'assale anteriore e il punto dove termina il muso dell'auto. Un discorso simile vale anche per le configurazioni a motore anteriore trasversale.)

Vediamo un altro esempio di Supercar:


Ferrari 360 Modena. Motore V8 longitudinale centrale, sospensioni sempre a quadrilatero basso. 

Anche in questo caso il diverso posizionamento del motore influenza pesantemente la linea dell'auto che vede adesso il guidatore posizionato molto più vicino all'assale anteriore.  La necessità di posizionare importanti prese d'aria per il raffreddamento del propulsore, impone una linea più muscolosa al posteriore rispetto a quanto visto prima. 

Una configurazione a motore centrale può essere, in alcuni casi ottenuta anche in modo trasversale. 
E' il caso, ad esempio, dell'Alfa Romeo 4C.



Tutti i discorsi sulla linea dell'auto fatti per la 360 Modena continuano a valere, ma l'utilizzo di un motore più piccolo posizionato in modo trasversale consente di ridurre in modo considerevole gli ingombri. E' interessante notare come l'adozione di questo tipo di configurazione abbia costretto i progettisti ad impiegare uno schema McPherson al posteriore, mentre all'anteriore la soluzione migliore continua ad essere il quadrilatero basso. 

Infine abbiamo la classica configurazione Porsche 911:


In questo caso il motore è posizionato in modo posteriore longitudinale. Anche qui, l'influenza sulla linea dell'auto è evidente con l'abitacolo molto vicino ad entrambi gli assali e la coda che sporge in modo preminente dietro l'assale posteriore. Su questo classico anni '80 sono montate sospensioni McPherson all'anteriore e a bracci oscillanti al posteriore. Nelle moderne 911 (vedi immagine di copertina) la configurazione motore è sopravvissuta così come lo schema McPherson all'anteriore; i bracci oscillanti al posteriore (che rendevano quest'auto una vera bara su 4 ruote 😨) sono oggi sostituiti da una più sofisticata e sicura configurazione multilink. 

Proviamo a ricapitolare: 

1) La prima scadenza nel processo di progettazione di un'auto è la definizione del concept di stile. 

2) Il primo passo necessario a definire lo stile dell'auto è la definizione del Layout di quest'ultima. Ovvero:

               - Dimensioni dell'auto

               - Numero e posizionamento degli occupanti

               - Posizionamento del powertrain

               - Spazio dedicato alle sospensioni

3) Per definire il Layout è necessario avere chiaro qual'è il segmento di mercato in cui vogliamo collocare l'auto. 
In altre parole, bisogna definire con chiarezza quali sono le priorità dei nostri potenziali clienti.  

4) Infine abbiamo visto alcuni esempi di come diversi layout influenzino pesantemente le linee e le proporzioni dell'auto.

Nel leggere l'articolo poi, sono sicuro che avrai notato anche tu come le priorità nella definizione del layout siano andate modificandosi con il salire della fascia di prezzo dell'auto. Se per le Supercar abbiamo visto tante diverse configurazioni meccaniche portare a pesanti differenze in termini di estetica, proporzioni e dimensioni; per le auto più piccole ed economiche sono più che altro le forme e gli ingombri esterni ad obbligare la disposizione dei passeggeri e delle componenti meccaniche.

Bene! Anche questo articolo finisce qui.
Come sempre, se ti è piaciuto, puoi farmelo sapere con un LIKE 👍
Probabilmente questo articolo ti sarà sembrato un po' più "statico" del solito, ma darti una visione d'insieme era un passo necessario per poterci addentrare nell'argomento e capire cosa c'è dietro le forme di un'auto. Il bello viene adesso! 
( o meglio, nel prossimo capitolo! 😜) 
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Ci vediamo alla prossima!  Ciao 😉





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