Se è vero che è esercitando l'Arte del Sorpasso che un pilota guadagna l'affetto del pubblico, è senza dubbio altrettanto vero che è difendendo la posizione che ottiene il rispetto dei suoi avversari.
Come per il sorpasso, anche nel difendersi entrano in gioco diversi fattori.
La rubrica Essere Veloci è per natura un po' meno ingegneristica e scientifica rispetto agli articoli che di solito puoi leggere su FR Tecnica, ma l'autore sono sempre io, cercherò perciò di andare con ordine e analizzarli uno per uno.
Come sempre, per questo genere di articoli, ci tengo a ribadire che ciò che leggerai sono semplicemente le opinioni di uno studente di Ingegneria che pratica il karting da 16 anni (per quanto le mie tasche mi permettano di praticare questo costoso quanto amato sport 😅) e di gare ne ha fatte diverse e seguite moltissime. Fatta questa doverosa premessa, andiamo perciò a vedere quali sono...
I requisiti fondamentali di una difesa coi contro... FIOCCHI!
1) Comprendere la situazione di gara:
Come per chi è dietro, anche per chi si trova a dover difendere la posizione la fase di studio è fondamentale; l'unica differenza è che è molto più difficile capire se, quanto e dove il tuo avversario recupera terreno nei tuoi confronti semplicemente guardando dagli specchietti o, se parliamo di kart, voltandosi di tanto in tanto.
In queste situazioni diventa di grande aiuto identificare un punto della pista in cui sai di poter guardare dietro senza perdere tempo o concentrazione (un lungo rettilineo o magari l'uscita di una curva a gomito). Se poi sei in contatto radio con qualcuno al muretto che ti fornisce direttamente tutte le informazioni che ti servono, questo sicuramente è un enorme vantaggio.
Definito il come raccogliere le informazioni che ci servono per poterci difendere come si deve ed evitare di essere colti di sorpresa, il modo in cui si difende la posizione non può essere disconnesso dalla situazione di gara in cui ci si trova, identifichiamo ad esempio 3 possibili scenari:
a) Primo giro, tutti sono vicini, davanti a te non c'è spazio per fare il tuo ritmo, dietro di te c'è un gruppone di piloti in lotta deciso ad approfittare dei distacchi ridotti per guadagnare quante più posizioni possibile.
b) Circa metà gara, distacchi sgranati. Stai facendo il tuo ritmo e dietro di te, a circa un secondo di distacco, c'è un altro pilota che mantiene più o meno il tuo stesso ritmo, ma cerca di metterti pressione facendosi vedere e tentando, di tanto in tanto, un timido attacco.
c) Finale di gara. Magari sei in difficoltà con le gomme o semplicemente stanco, magari le condizioni della pista sono cambiate e fatichi a trovare il tuo ritmo, o magari qualcuno che ti è partito davanti ha avuto un problema e sta rimontando dal fondo. Insomma, per qualche motivo un avversario si avvicina recuperando pesantemente giro dopo giro fino ad esserti negli scarichi. Ti rendi conto che non c'è un punto della pista in cui tu non sia vulnerabile.
Una volta capito lo scenario in cui ti trovi, non devi dimenticarti che difendere la posizione è..
2) Agire, non reagire:
Questo è in realtà un concetto che torna utile anche nella guida di tutti i giorni, quando magari si è nel caos del traffico cittadino e guidare in modo sicuro diventa più difficile e stressante. Ci sono obiettivamente delle situazioni che non sono prevedibili: un bambino distratto che si butta in mezzo alla strada, un motorino che ti passa a destra mentre accenni una svolta.. Tutte situazioni che ci richiedono la massima prontezza di riflessi per evitare di creare situazioni pericolose o, peggio, far danni o far male a qualcuno.
Guidando nel traffico di Torino, ho imparato a mie spese che diventa molto più semplice essere pronti in queste situazioni se si guida in modo tale da far capire chiaramente a chi ci è intorno cosa può fare e cosa non può fare. Ad esempio, se devi svoltare a destra, a prescindere da chi e cosa hai intorno, mettere la freccia per tempo e spostarsi sulla destra chiudendo ad un eventuale motorino lo spazio per infilarsi riduce notevolmente le probabilità di stendere qualcuno nella svolta e, se il numero di situazioni pericolose si riduce, nel nostro cervello c'è più spazio e attenzione da dedicare a quelle situazioni imprevedibili che prontamente la richiedono.
"Ho capito Fra, ma come mi torna utile in pista sto pippone sulla guida sicura in città?"
Nei duelli in pista c'è tanta psicologia e ciò che comunichi ai piloti dietro di te inevitabilmente ha un impatto su come loro si approcciano nel tentare di superarti... Per capire di cosa sto parlando, caliamoci negli scenari che ti dicevo prima, analizzandoli uno per volta:
Scenario (a):
In questa fase i piloti dietro di te non fanno nessun sottile gioco psicologico, aspettano solo di vedere una porta aperta per infilarcisi. Tu, dal canto tuo, non sei in una situazione diversa dato che i piloti davanti a te ti impediscono di spingere davvero. La cosa migliore da fare in questa fase è chiudere il più possibile qualunque varco del quale chi è dietro di te potrebbe approfittare (a prescindere dal fatto che ci sia o meno qualcuno a provarci) e concentrare la parte "reattiva" del tuo cervello a cercare a tua volta una porta aperta che possa permetterti di guadagnare qualche posizione.
Scenario (b):
In questo caso, in linea teorica, tenere il tuo ritmo dovrebbe essere sufficiente a tenere il tuo avversario abbastanza lontano da impedirgli di attaccarti. Reagire ai suoi tentativi di disturbo andando a chiudere e ripiegando su traiettorie difensive, invece, non farebbe altro che rallentarti e distrarti aiutando il tuo avversario.
Continuare a spingere senza curarsi della sua vicinanza, non solo ti aiuta a mantenere il ritmo e restare concentrato, ma comunica anche al tuo avversario che non ti preoccupa, che tanto non ne ha e che per lui sarebbe meglio lasciar perdere. Una strategia molto più redditizia. 😉
Scenario (c):
Se a fine gara davanti a te hai strada libera e dietro di te un avversario incalza facendosi aggressivo, preoccuparsi di mantenere il ritmo senza perdere tempo potrebbe essere inutile. A fine gara ciò che conta è la posizione. E' arrivato perciò il momento di tirare fuori gli artigli e rispondere ai suoi attacchi chiudendo la porta colpo su colpo, curva dopo curva. In questo caso potrebbe essere utile avere in mente...
3) Qualche esempio celebre:
La prima cosa da tenere a mente quando si passa in "modalità difensiva" è che chiudere la porta inevitabilmente fa perdere del tempo. Cercare un compromesso tra le due cose in genere fa perdere tempo e posizioni.
Bisogna fare perciò una scelta chiara: o difendi il tempo sul giro o la posizione.
Dopo aver letto il punto 2 avrai capito che è chi agisce che ha il controllo della situazione e chi reagisce si adatta. E' importante, perciò, che sia sempre il tuo avversario a reagire a ciò che fai. Chiudere la porta, in sostanza, significa occupare costantemente la traiettoria più favorevole costringendo il tuo avversario a scegliere se starti dietro o uscirne.
Un'esempio di questo concetto puoi osservarlo negli ultimi 20 minuti di questa leggendaria gara:
Osservando le traiettorie che segue Gilles Villeneuve, si riesce facilmente a vedere come chi è alle sue spalle non riesca ad attaccare semplicemente perchè non c'è mai un varco aperto. A costo di seguire una traiettoria lentissima, la porta resta sempre costantemente chiusa.
Se il duello si protrae, però, occupare costantemente la traiettoria favorevole diventa quasi impossibile. Se la si perde, mostrare tenacia resistendo all'esterno invia un messaggio chiaro all'avversario. Un concetto che trova applicazione nell'azione difensiva di un coriaceo Antonio Giovinazzi sul finale di gara dello scorso Gran Premio di Cina:
4) Essere pronti a contrattaccare:
Quando un pilota è rimasto dietro ad un altro per diversi giri e riesce a sorpassarlo, ci mette qualche curva a riprendere il suo ritmo. Se sei appena stato sorpassato devi essere pronto ad approfittare di questo breve momento di vulnerabilità per riprenderti la posizione prima che il tuo avversario riesca ad allungare. Un esempio di particolare ispirazione lo puoi trovare in questo mitico duello:
Bene! Con queste splendide immagini direi che possiamo congedarci.
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Noi ci vediamo al prossimo Capitolo, ciao! 😜
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